Perché è importante far crescere il Forum delle associazioni che difendono i cittadini in pensione

di Alessandro Seracini
Vicepresidente Coordinatore
Unione Nazionale Pensionati per l’Italia
Socio UNUCI

I conti pensionistici reali.
La situazione è nota agli addetti ma spesso sconosciuta al grande pubblico.
Senza addentrarci nel labirinto delle cifre, dal Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale Italiano presentato il 17 febbraio 2016  alla Camera dei Deputati dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali si rileva che l’incidenza della spesa pensionistica sul Pil al netto dell’Irpef (dato 2014)   è in Italia assolutamente in linea con la spesa media europea e che i contributi versati sono addirittura superiori (oltre 189 miliardi) alla spesa per le pensioni che, al netto dell’Irpef ammonta a 173 miliardi.
Elevatissima è invece la spesa per l’assistenza (103 miliardi) che è a carico della fiscalità generale.

Come viene invece percepita la situazione pensionistica  e quali reazioni determina.
I due dati (spesa previdenziale più spesa assistenziale) vengono di norma presentati assemblati e la spesa previdenziale è di norma presentata al lordo dell’Irpef la qual cosa fa gridare al lupo al lupo con tutto quello che ne consegue: “colpevolizzazione” delle cosiddette pensioni d’oro e degli anziani che toglierebbero ai giovani, avvio di un sistema discriminatorio che penalizza i pensionati nei confronti di chi è in servizio (vedi “contributi di solidarietà”e blocchi della perequazione). Ultimamente si è sentita anche la proposta  di far pagare più tasse agli anziani, roba che crediamo sia una prima assoluta a livello mondiale da che esiste l’homo sapiens.
La percezione di pensione ricca o povera da parte dell’opinione pubblica  è  poi spesso  distorta dal fatto che  gli importi dell’assegno vengono di norma divulgati senza precisare il reddito familiare. Ne consegue che una pensione che appare d’oro, d’oro non è perché trattasi di monoreddito in famiglia di quattro, mentre una pensione che appare misera, misera  non è perché il titolare ne percepisce altre due e così pure gli altri suoi conviventi. Sono esempi, ovviamente, che riportiamo per rendere l’idea di come possa risultare distorta la percezione della realtà  se  un’informazione non viene data in modo completo.

Come si è potuto arrivare  a questo?
Noi crediamo che tutto ciò si  sia  reso possibile in primo luogo   perché i pensionati si presentano  in grande misura divisi e dunque deboli “contrattualmente” quando si tratta di difendere il  proprio  potere d’acquisto. Ed ecco allora che, a costo praticamente zero manifestazioni contrarie, dai pensionati si possono recuperare euro  per le  casse dello Stato che sono perennemente asfittiche per motivi che, come si è visto, con i pensionati non c’entrano nulla. Con buona pace del fatto che così si  rischia anche di alimentare  l’invidia sociale e di mettere una contro l’altra  le generazioni. Iniquità assoluta a nostro parere, quest’ultima,  se si considera che molto spesso i pensionati sono il più efficace  ammortizzatore sociale dei propri figli e/o nipoti.

Come se ne può uscire?
Guardando in giro, facendo due più due  e traendo le logiche conclusioni.
In una democrazia – e l’Italia grazie al cielo vive in democrazia – contano i numeri. Contano per la politica, per le Istituzioni, per l’opinione pubblica. I pensionati con assegno sopra tre volte il minimo sono milioni. Sparsi e divisi in centinaia di piccole o medie rappresentanze associative contano poco o nulla per chi conta i numeri. Uniti incuterebbero invece più rispetto sociale e, soprattutto, acquisterebbero enorme potere contrattuale.  Nasce così in Unpit nel 2014  l’idea di creare un FORUM delle Associazioni che tutelano i pensionati di oggi  e la Previdenza attuale e futura.

Come opera il FORUM?
Premesso che le Associazioni che vi aderiscono mantengono intatta la loro autonomia decisionale e la loro struttura organizzativa, e che non sono assolutamente vincolate alle decisioni adottate dal Forum, quest’ultimo  consiste in  un  Consiglio in cui siedono i presidenti di ciascuna delle associazioni che  vi partecipano, Consiglio che  sulle questioni di comune interesse delega  di volta in volta uno dei  presidenti a parlare per tutti alle istituzioni, alla politica, ai media e/o all’opinione pubblica. Una sola voce  a nome di milioni di pensionati. Perché  questo  si realizzi occorre  che  al Forum aderisca un numero significativo di associazioni e per questo  siamo sulla buona strada.

Quale è il primo obiettivo  operativo del FORUM?

Garantire EQUITA’  per  chi la pensione l’ha costruita a suon  di lavoro e di contributi:

  • Le pensioni sono d’oro se non sono state contribuite, non sono d’oro se sono alte a seguito di alte contribuzioni.
  • La perequazione deve essere uguale per tutte le pensioni in percentuale unica pari al 100% dell’inflazione calcolata dall’Istat. Questo è molto importante ai fini dell’equità  in un’ottica che vede nel prossimo futuro una probabile ripresa dell’inflazione.
  • I patti tra Stato e Cittadino sono sacri ed inviolabili e non devono essere cambiati con effetto retroattivo.
  • Il sistema fiscale deve essere proporzionale al reddito per tutti i cittadini. Equità vuole dunque che la perequazione bloccata venga ridata al 100% nel foglio paga. Diversamente i pensionati  ai quali la perequazione fu  negata nel 2012 e 2013  continuerebbero a pagare  una pseudo tassa vita natural durante.
  • I dati del sistema previdenziale devono  essere riportati all’opinione pubblica  in modo chiaramente distinto dal sistema assistenziale e al netto dell’Irpef.
    Non ha senso ed è fuorviante ai fini di una completa informazione  dare all’opinione pubblica l’importo del singolo  assegno pensionistico  se questo viene poi preso come misura del benessere o meno di una intera  categoria di  pensionati. Esistono infatti pensionati  con più assegni.

Se il Paese ha bisogno nessuno si tira indietro ma i sacrifici li devono fare tutti i cittadini e non solo quelli che sono in pensione e/o, ancora peggio, una parte soltanto di quelli che sono in pensione.

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