Da alcuni decenni la stampa, il Ministero della salute e le associazioni dei medici ci ricordano l’importanza della prevenzione: ho quindi pensato di dedicare un po’ di spazio a questo tema, a volte sottovalutato nonostante la sua grande rilevanza.  Ed ho pensato di iniziare questa serie con la prevenzione cardiovascolare: infatti, anche se gran parte delle informazioni sulla salute sono dedicate alla prevenzione dei tumori, giova ricordare che la prima causa di morte nei Paesi occidentali sono le malattie cardiovascolari.

Quindi analizziamo le più frequenti patologie cardiovascolari:

  • Ipertensione arteriosa: è di gran lunga la malattia più frequente nel mondo occidentale, si stima che un adulto su due, oltre i 50 anni di età, ne sia affetto. Le cause dell’ipertensione sono molteplici, vanno dalla vita molto intensa svolta da molte categorie professionali, ai rumori continui, al sovrappeso e molte altre. In verità non esiste una vera causa riconosciuta, ed infatti si parla di IPERTENSIONE ESSENZIALE.

Cosa fare? Giova ricordare che l’ipertensione non dà segni di sé (non è vero che causa mal di testa), per cui è raccomandabile misurarsi la pressione almeno una volta l’anno (vanno molto bene gli apparecchi che si trovano nelle farmacie). Le linee guida raccomandano un livello di pressione arteriosa inferiore ai 150/90 mmHg. Se una vostra misurazione dovesse superare questi limiti, ripetetela dopo una settimana: se i valori elevati persistono, andate dal vostro medico.

La ricerca ha dato buoni frutti, ed oggi disponiamo di molti farmaci contro l’ipertensione (diuretici, alfa- e beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ACE-inibitori, sartani): il vostro medico saprà scegliere il farmaco più adatto per voi.

  • Infarto del miocardio: questa patologia è stata un grande killer nel passato, ma oggi sappiamo come affrontarla. L’infarto può manifestarsi con varia sintomatologia (dolore precordiale che si irradia al braccio sinistro, dolore persistente allo stomaco, senso generale di malessere): in questi casi il fattore tempo è fondamentale, perché studi hanno dimostrato l’importanza di un intervento medico entro 4 ore dalla comparsa dei sintomi. Cosa fare? La raccomandazione è di NON andare da soli in ospedale, ma chiamare il 118: gli infermieri vi faranno un elettrocardiogramma (ECG), saranno in contatto con un cardiologo che saprà valutare se è il caso di portarvi in ospedale, o se si tratta di un falso allarme.
  • Ictus cerebrale: in un certo senso, è come un infarto ma che colpisce il cervello. I pazienti con fibrillazione atriale ne sono molto esposti, perché il sangue ristagna nel cuore e può formare micro-coaguli che poi vanno al cervello. Cosa fare? La migliore prevenzione è fare un ECG una volta l’anno: in caso di fibrillazione atriale, il vostro medico vi prescriverà un anticoagulante orale per evitare la formazione di micro-coaguli. Va anche ricordato che l’ictus può essere causato da un ridotto apporto di sangue al cervello: il cervello riceve sangue arterioso quasi esclusivamente dalle due arterie carotidi (si trovano ai due lati del collo). Se queste arterie hanno depositi di grasso (arteriosclerosi), ecco che si sta creando un problema dovuto al ridotto arrivo di sangue al cervello. Cosa fare? Le linee guida suggeriscono di fare, ogni 3-5 anni, un esame doppler alle carotidi: si tratta di un esame NON invasivo che valuta la pervietà di queste arterie. Se le arterie sono occluse per oltre il 50%, bisogna intervenire.

Ecco alcuni semplici consigli per mantenersi sani ed intervenire prontamente, prima che i nostri organi vitali (cuore, cervello, reni e fegato) siano compromessi da un cattivo funzionamento del nostro sistema cardiovascolare. Ricordiamo che il nostro cuore batte 86.400 volte al giorno, per ogni giorno della nostra vita: ogni tanto va aiutato!

Domenico Criscuolo